Stanno giungendo in questi giorni alla nostra redazione diverse segnalazioni su sovralluoghi da parte delle autorità per trasferire alcuni nuclei famigliari della comunità Rom presso la pineta dell’Arenosu-Gutierrez, ricompresa tra la Chiesetta di Sant’Antonio Abate e la strada statale 291.
I nuclei famigliari in questione avrebbero posto come condizione per il loro sgombero il trasferimento in un terreno dell’agro, piuttosto che in appartamento, come proposto dall’Amministrazione Comunale e dalle associazioni di volontariato che stanno seguendo la delicata situazione.
A tale scopo pare che Laore abbia reso disponibili i terreni non assegnati di loro competenza.
La preoccupazione dei residenti della zona nasce dal fatto che proprio in quell’area si sta portando avanti un progetto di miglioramento ambientale e di riqualificazione del Dopolavoro, primo storico centro sociale sorto agli inizi della Bonifica.
Inoltre, trattandosi di una pineta, senza servizi ne infrastrutture di alcun tipo, si teme che questa sistemazione, richiesta da alcune famiglie che non vogliono stare in un appartamento, sia solo il principio di un nuovo campo rom, in cui vi sarebbe tutto lo spazio a disponibile ad ospitare nel tempo nuovi nomadi in arrivo e continuare le attività illecite che hanno portato oggi al degrado dell’attuale sito. Così facendo si sposterebbe solo il problema di un paio di chilometri.
Ricordiamo che nell’area sorgono, inoltre, numerose attività imprenditoriali, già messe a dura prova dalla crisi economica, che hanno fatto della bellezza dei luoghi e dell’ambiente incontaminato il loro elemento di differenziazione.
Auspichiamo che il Sindaco e l’Amministrazione Comunale prendano una forte e netta posizione per continuare col piano originale che prevede l’integrazione sociale e non soluzioni che possano portare alla nascita di nuovi campi che favoriscono la ghettizzazione.