Cala un assordante silenzio sul disastro ambientale accorso a Porto Conte in occasione dell’incendio del 20 settembre scorso. Perché di disastro ambientale si tratta, alla stregua di un’alluvione o un terremoto.
Oltre 200 tra roulotte e baracche sono bruciate con all’interno di tutto. Plastica, Eternit, vetroresina, bombole e quant’altro. Quello che si presenta a Porto Conte è un bollettino di guerra, una bomba ambientale nel cuore di un Parco Naturale a pochi passi da comunità come la Borgata di Guardia Grande, Corea e Maristella e da una delle spiagge più amate del territorio. Le immagini e il video che abbiamo fatto non lasciano adito a fraintendimenti. E’ assolutamente necessario un intervento di bonifica che sia il più rapido possibile, per tentare di contenere un danno di proporzioni nettamente superiori rispetto alla percezione attuale del disastro.
Il valore ambientale è un valore economico e Porto Conte, Alghero e la Sardegna tutta non possono permettersi di rimanere con questo pugnale conficcato nel cuore di una delle perle agri-turistiche d’Europa.
Chiediamo la mobilitazione di tutti i cittadini che tengono al Parco, delle associazioni ambientaliste, dei tecnici per le rilevazioni, della politica locale e regionale, dei media e di coloro che a vario titolo possono contribuire affinché i riflettori sul disastro restino accesi finché, chi di competenza, non porrà rimedio, senza gli attuali tentennamenti.
Chiediamo con forza al Sindaco di Alghero e a Marco Tedde in Regione di fare di tutto nelle sedi opportune pur di ottenere risposte concrete e tempi certi.
Pina Congiu, Presidente del Comitato di Borgata di Guardia Grande – Corea
Tonina Desogos, Presidente del Comitato di Borgata di Maristella